ti trancio un tetrastico tetro,
due distici è un torpido metro:
così, un verso avanti, uno indietro,
li incido con schegge di vetro:
(E. Sanguineti)
Imitazione, da Catullo
pupilletta delle isole, Sirmione,
e penisole, che in laghetto limpido
o in mare magno reggono i Nettuni,
che gioia, che goduria, a rivederti!
non mi credo a me stesso, io, che ho piantato
Tinia e Bitinia, e ti contemplo in pace:
liquidata ogni rogna, è il supergaudio,
che mi svuoto la testa, che mi scarico,
stanco degli intertours, qui, a casa mia,
stravaccato in quel letto che sognavo:
questo è il vero compenso a tante croci!
bella Sirmione mia, ciao, fammi festa:
fatemi festa, etrusche onde lacustri:
a me, il fou rire più grosso che ci avete!
(Da Poesie fuggitive, di Edoardo Sanguineti)
pupilletta delle isole, Sirmione,
e penisole, che in laghetto limpido
o in mare magno reggono i Nettuni,
che gioia, che goduria, a rivederti!
non mi credo a me stesso, io, che ho piantato
Tinia e Bitinia, e ti contemplo in pace:
liquidata ogni rogna, è il supergaudio,
che mi svuoto la testa, che mi scarico,
stanco degli intertours, qui, a casa mia,
stravaccato in quel letto che sognavo:
questo è il vero compenso a tante croci!
bella Sirmione mia, ciao, fammi festa:
fatemi festa, etrusche onde lacustri:
a me, il fou rire più grosso che ci avete!
(Da Poesie fuggitive, di Edoardo Sanguineti)
Nessun commento:
Posta un commento