EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

martedì 22 febbraio 2011

PER IL MIO PROFETA MUTO


"Due strade divergevano in un bosco d'autunno
e spiacente di non poterle percorrere entrambe,
essendo uno solo, mi fermai a lungo
e guardai, per quanto possibile, in fondo alla prima,
verso dove svoltava, in mezzo agli arbusti.
Poi presi l'altra, anch'essa discreta,
forse con pretese migliori, perché era erbosa e meno segnata
sebbene in realtà le tracce fossero uguali in entrambe le strade.
Ed entrambe quella mattina erano ricoperte di foglie
che nessun passo aveva annerito.
Tenni la prima per un altro giorno,
anche se, sapendo che una strada porta verso un'altra strada,
dubitai di poter mai tornare indietro.
Racconterò questo con un sospiro
Tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco e io,
io presi la meno battuta.

Questo ha fatto la differenza.

(Robert Frost, "La strada non presa")

martedì 15 febbraio 2011

millenni di vita?



Ci sono vite destinate a svilupparsi senza gioie o piaceri.
Ci sono vite la cui aspirazione e il non soffrire, rifuggire dal dolore.
E ti accorgi a vent'anni che hai la stanchezza di millenni.
Perchè le domande sono sempre più delle risposte?
Perchè tutti cercano in te queste risposte ma tu riesci solo a dare nuove domande e facendo ciò procuri dolore ed odio.
Perchè l'essere umano non accetta la sua natura divina e la smette di cercare quello che già è.
Quando la fiamma sta per spegnersi, l'ultima luce sarà più intensa e per un attimo ti indicherà la via. Speriamo!
Se le risposte ottenute saranno sufficienti allora riuscirai a trovare la via e percorrerla anche al buio.
E a chi non ha le risposte?
Sarà un vagare nel buio o ritornare nello specchio di luce.

E la via?
Togli il tempo e avrai una percezione di cosa veramente è la realtà!

(Massimo Curione- 19/09/2008)

domenica 13 febbraio 2011

venerdì 11 febbraio 2011

MORTE DI CYRANO DE BERGERAC


"...Amante – non per sé- molto eloquente
Qui riposa Cirano
Ercole Saviniano
Signor di Bergerac,
Che in vita sua fu tutto e non fu niente!»
Io me ne vo… Scusate: non può essa aspettarmi.
il raggio della luna, ecco, viene a chiamarmi.
....
Che dite?… È vana… so… la resistenza adesso,
ma non si pugna nella speranza del successo!
No, no: più bello è battersi quando è invano. – Qual fosco
drappello è lì? – Son mille… Ah, sì, vi riconosco,
vecchi nemici miei, siete tutti colà!
La Menzogna?
Ecco, prendi!… Ecco, ecco la Viltà
ed ecco i Compromessi, i Pregiudizi!
Che io venga a patti? Mai! – Ed eccoti anche te,
Stoltezza! – Io so che alfine sarò da voi disfatto;
ma non monta: io mi batto, io mi batto, io mi batto.
Voi mi strappate tutto, tutto: il lauro e la rosa!
Strappate pur! Malgrado vostro, c’è qualche cosa
ch’io mi porto (e stasera, quando in cielo entrerò),
fiero l’azzurra soglia salutarne io potrò);
ch’io porto meco, senza piega né macchia, a Dio,
vostro malgrado… "
(E.Rostand)

sabato 5 febbraio 2011

FAMA ED ETERNITA' (poesia)



1.

Da quanto tempo già stai seduto
sul tuo destino avverso?
Fa attenzione! tu mi covi ancora
un uovo,
un uovo di basilisco
dal tuo lungo affanno.

Perché mai Zarathustra striscia lungo il monte? -

Diffidente, ulceroso, cupo,
a lungo in agguato -,
ma, d’improvviso, un lampo
chiaro, terribile, un colpo
contro il cielo dell’abisso:
al monte stesso si scuotono
le viscere…

Dove odio e folgore
si unirono, una maledizione,
sui monti dimora adesso l’ira di Zarathustra,
come nube di tempesta striscia sulla sua strada.

Si rintani chi ha un’ultima coperta!
A letto voi, esseri delicati!
Rotolano i tuoni ora sulle volte,
trema ora tutto ciò che è trave e muro,
sussultano ora lampi e verità giallo – zolfo -
Zarathustra maledice…

2.

Questa moneta con cui
Il mondo intero paga,
fama -,
afferro con i guanti questa moneta,
con ribrezzo la calpesto sotto di me.

Chi vuole esser pagato?
Coloro che si possono comprare…
Chi è in vendita, protende
grosse mani
verso questo comodo tintinnio di latta, fama!

- Vuoi tu comprarli?
tutti si possono comprare.
Ma offri molto!
Fai tintinnare una borsa piena!
- li rinforzeresti altrimenti,
rinforzeresti altrimenti le loro virtù…

Sono tutti virtuosi.
Fama e virtù - si accordano.
Sin quando vivrà il mondo,
pagherà il cicaleccio della virtù
con lo strepitio della gloria -,
il mondo vive di questo chiasso…

Dinanzi a tutti i virtuosi
voglio essere colpevole,
colpevole esser chiamato di ogni grande colpa!
Dinanzi a tutti i megafoni della fama
la mia ambizione diventa verme -,
tra costoro mi prende il desiderio
di esser infimo…
Questa moneta con cui
Il mondo intero paga,
fama -,
afferro con i guanti questa moneta,
con ribrezzo la calpesto sotto di me.

3.

Silenzio!
Di grandi cose – io vedo cose grandi! –
bisogna tacere
o parlare con grandezza:
parla con grandezza, mia estasiata saggezza!

Io guardo in alto –
lì scorrono mari di luce:
oh notte, oh silenzio, oh strepito silenzioso come la morte!…

Io vedo un segno -,
dalle più remote lontananze
cala verso di me lenta, scintillante una costellazione…

4.

Supremo astro dell’essere!
Tavola di eterne immagini!
Tu vieni a me? –
Ciò che nessuno ha scorto,
la tua muta bellezza, -
come? non fugge essa dinanzi ai miei sguardi?

Stemma della necessità!
Tavola di eterne immagini!
- ma tu lo sai:
ciò che tutti odiano,
ciò che io solo amo,
che tu sei eterno!
che tu sei necessario!
Il mio amore si accende
in eterno solo alla fiamma della necessità.

Stemma della necessità!
Supremo astro dell’essere!
- che nessun desiderio raggiunge,
che nessuno imbratta,
eterno si dell’essere,
eternamente sono io il tuo si:
perché io ti amo, oh eternità! –


(Friedrich Wilhelm Nietzsche)

mercoledì 2 febbraio 2011

Lo splendore dell'amicizia
non è la mano tesa
né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale
quando scopriamo
che qualcuno crede in noi
ed è disposto a fidarsi di noi.
R.W.Emerson


Grazie!