EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

giovedì 18 febbraio 2010

Il figlio della pioggia d'oro

WTEWAEL, Joachim
Danaë
-
Pen, 198 x 303 mm
Staatliche Graphische Sammlung, Munich

CELLINI, Benvenuto
Perseus (detail)
1545-54
Bronze
Loggia dei Lanzi, Firenze

Acristo era re di Argo.
Un oracolo gli predisse che sarebbe stato ucciso dal figlio di sua figlia Danae.
Per impedire che la profezia si avverasse, il re segregò la figlia in una torre.
Zeus pose gli occhi sulla fanciulla e bagnò Danae sotto forma di pioggia d'oro.
Nato Perseo da questa unione divina, Acristo, per paura del destino, che l'oracolo aveva indicato, fece imbarcare madre e figlio in un cofano di legno sperando che il mare li travolgesse o che almeno li portasse lontano.
Zeus ordino a Poseidone di calmare il mare e ad Eolo di spingere le misere tavole sulla terra ferma.
Approdarono sull'isola di Serifo, dove vennero raccolti dal pescatore Ditti, fratello di Re Polidette, che sposo Danae e allevò il ragazzo fino all'età adulta.
Acristo saputo della presenza della figlia e del nipote ne regno di Polidette vi recò in visita e ottenne la promessa di Perseo di non essere ucciso.
Al momento della partenza si scateno una tempesta ed Acristo non poté partire, nel mentre il re Polidette morì.
Vennero indetti dei giochi funebri in suo onore, durante i quali un disco lanciato da Perseo, deviato dal vento, colpì al capo Acrisio, uccidendolo.

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