EPICURO E LA FORMA NUOVA
"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "
(Anonimo)
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "
(Anonimo)
lunedì 28 dicembre 2009
Cerere e Abànte (Stellio)
Abànte - Figliuolo di Ippotoone, e di Melanina o Melania, che alcuni autori chiamano Metanira: altri dicono che fosse figlio di Celeo e di Meganira. Essendo ancora fanciullo ebbe dispiacere che sua madre avesse accolto nella sua capanna Cerere, la quale andava lo cerca di Proserpina; e nel vedere la dea a bere ingordamente la bevanda che le aveva presentala Meganira, si rise della sua avidità, per cui Cerere irritata da un tale disprezzo lo cangiò in uno stellione o lucertola, gettandogli in dosso il resto della bevanda, da cui ovunque fu tocco restò coperto dì macchie, onde procurò poi sempre di nascondersi alla vista degli uomini. {Ovid. Metani, lib. 5.). Chi uccideva uno di questi animali credessi di fare cosa grata a Cerere. Credesi lo stesso che Stelle, per la qual cosa Linneo ha dato alla lucertola macchiata il nome di Lucerla Stellio.
Tratto da:Dizionario storico-mitologico di tutti i popoli del mondo
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