EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

martedì 2 marzo 2010

Cerere (primo)

MICHELE PANNONIO
Cerere in Trono
1450-60
Panello, 136,5 x 82 cm
Museum of Fine Arts, Budapest


Cerere ha il significato di colei che ha in sé il principio della crescita dal termine indeuropeo Ker "aguzzo" a punta come il chicco di grano.
Ma in essa c'è proprio l'origine della vita, è la stessa Dea Madre che si ripropone nella veste agricola.
Infatti Cerere completa, nei riti segreti celebrati dalle donne, il cerchio con la morte delle piante che si trasformano in cibo e per estensione alla morte degli esseri umani, che cosi si ricongiungono alla Mater Tellus. L'uccisione di vacche gravide, che avveniva durate l'omonima festività è una corruzione del concetto da attribuire alla volontà dei sacerdoti maschi, che già da millenni si adoperano per distruggere e sottomettere il concetto stesso di Dea Madre.
Infatti la cerimonia avveniva sia sul tempio di Giove erto sul Campidoglio, che nelle singole curie dove si trovava sempre un tempio di Vesta.
Il rito si rifà alla legenda per cui fu il re Numa a istituire questa festa durante una carestia, dopo che l'oracolo di Fauno attribui la distruzione dei campi all'ira di Tellus e per placarla consiglio di sacrificare due vite in una.

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