EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

giovedì 7 aprile 2011

IO E ME (poesia)


Mi sfidi, mi fronteggi

come nello

specchio d'acqua zampillo ed immagine.


Come potrò trovare la via eterna

ch'offre lo specchio all'anima degli occhi

se vieni tu dal fondo della via

con la forza di quest'ansia che a un tratto

nasce da me, non so di dove, come tu da te stesso?


Intorno, tutto è luce.

Ma io non posso andare all'infinito di cui l'anima ha sete

per questo luogo - il suo! - dal quale tu

mi vieni incontro.


Ah, forza della mia immagine - vita! -

più forte di me stesso.


(Juan Ramón Jiménez)

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