Puoi saper chi sono
leggendo le cicatrici che porto
una mappa da pirati
per un tesoro mai sommerso
Un nuova atlantide che vuole rivelarsi a mondi migliori
Ogni segnale scorre dalle vene alle spalle
risale lungo la schiena l’oceano delle notti buttate in un fuoco a Tara
cicatrici profonde di lame spezzate
armi improvvisate in cui saggiare l’esser vivo
l’averti trovato ad un angolo dello sguardo
e non esserti più lontano
Puoi trovar la rotta verso i mondi che incendio
verso quelle speranze che modello con creta e rendo vive
potresti e potrei
sono azioni dell’adesso in un immediato futuro preciso e perfetto
costruisce ferrovie lontane
strade di campagna costeggiate da alberi immacolati
Tutto è perfetto nella mia tortuga
ha un rumore assurdo di risate forti
di gente che vive
Ognuna di queste persone è un mio pensiero
un mio fantasma che sa viver al meglio
Quelli in disparte sono esiliati
ricordi sbagliati
sorrisi mancati
Percorri le mie vie
percorri la mia mappa
avrai un sintomo nuovo
ed è tutto quello che altrove chiamano vita.
(Giovanni Rip Caria)
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