EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

mercoledì 27 ottobre 2010

LEGGENDO LE CICATRICI CHE PORTO (poesia)



Puoi saper chi sono

leggendo le cicatrici che porto

una mappa da pirati

per un tesoro mai sommerso

Un nuova atlantide che vuole rivelarsi a mondi migliori

Ogni segnale scorre dalle vene alle spalle

risale lungo la schiena l’oceano delle notti buttate in un fuoco a Tara

cicatrici profonde di lame spezzate

armi improvvisate in cui saggiare l’esser vivo

l’averti trovato ad un angolo dello sguardo

e non esserti più lontano

Puoi trovar la rotta verso i mondi che incendio

verso quelle speranze che modello con creta e rendo vive

potresti e potrei

sono azioni dell’adesso in un immediato futuro preciso e perfetto

costruisce ferrovie lontane

strade di campagna costeggiate da alberi immacolati

Tutto è perfetto nella mia tortuga

ha un rumore assurdo di risate forti

di gente che vive

Ognuna di queste persone è un mio pensiero

un mio fantasma che sa viver al meglio

Quelli in disparte sono esiliati

ricordi sbagliati

sorrisi mancati

Percorri le mie vie

percorri la mia mappa

avrai un sintomo nuovo

ed è tutto quello che altrove chiamano vita.

(Giovanni Rip Caria)

Nessun commento:

Posta un commento