EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

lunedì 25 ottobre 2010

L'ALTRA CASA (poesia)


Ancora non ho scritto la poesia
sull'altra casa, ma mi sono allontanato
verso lo sguardo che predilige scrutare
le case dell'isola, quelle in cui io non dimoro.
E con lo sguardo di colui
che è in procinto
di partire tra qualche giorno,
dico cose a cuor leggero.

A settembre ti ho telefonato più volte.
Se ne è andato e si è staccato da me
qualcosa, senza che sapessi,
senza che sentissi
che una volta arrivato al mio posto
cambierò indirizzo.


(Alon Altaras)

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