EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

martedì 27 ottobre 2009

IL SERPENTE


Nell'antichità ritroviamo il serpente dappertutto. Il più noto quello del Paradiso perduto, quello che incitò Eva a cogliere la mela e contravvenire alla promessa fatta a Dio.
Gesù stesso lo considera come la rappresentazione della saggezza divina quando esorta ad "essere saggi come serpenti".
Fin dall'antichità lo ritroviamo come simbolo della Dea Madre, nei templi e anche Cleopatra che morì per un morso dei un serpente probabilmente stava partecipando ad un rituale sacro.
E' simbolo della natura maschile e femminile.
La perdita della pelle del serpente poi veniva considerata come elemento di immortalità, di rigenerazione continua, da paragonare al ciclo mensile di una donna? Che altro non è che un continuo rinnovarsi per prepararsi a procreare e quindi rigenerare la propria specie.
Quindi l'Oroborus rappresenta nella sua semplicità il simbolo della totalità e dell'infinito.
Nel tempo il serpente ha assunto l'idea del male, ma non è sempre stato così. Gli Ebrei stessi lo veneravano: "Mosè fece un serpente di ottone e lo mise sopra un palo,..."(Numeri 21:9)(1), poi in seguito fu distrutto.
Ma nella Bibbia il serpente che viene venerato e poi denigrato e poi adorato, ancora denigrato e ancora denigrato,viene associato più tardi a Cristo come modello: "E come Mosè alzò il serpente nel deserto, allo stesso modo il Figlio dell'Uomo deve essere alzato su". (Jn 3:15)(1). Come a significare che la saggezza di Cristo si sarebbe rivelata solo con il sacrificio sulla Croce.
Il serpente è anche un simbolo celeste che rappresenta una costellazione, ma anche tutta la volta celeste, con il Sole e la Luna al posto degli occhi.
Ma il serpente era anche il "Principe dell'oscurità" e infangarlo significa rifiuto del culto stellare a favore di quello solare.
Il mito del serpente come simbolo di saggezza e di vita lo ritroviamo nel bastone di Esculapio, in quello di Hermes con la rappresentazione di due serpenti che si fronteggiano.
E come poter dimenticare la catena del DNA, la catena della vita: non sono forse due serpenti che si attorcigliano e si rincorrono?


(aggiunta by indi)

Un non ultimo pensiero mi va verso la costellazione del serpente , una delle 88 costellazioni moderne ma era anche presente nelle 48 costellazioni di Tolomeo. É l'unica costellazione ad essere divisa in due parti Testa del Serpente (Serpens Caput) ad ovest e la Coda del Serpente (Serpens Cauda) ad est. Tra di esse l'Efiuco colui che porta il serpente, serpentario o Οφιούχος in greco.


(1)

Dal libro dei Numeri

In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio e disse contro Dio e contro Mosè: « Perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Qui non c'è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero » . Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero d'Israeliti morì. Perciò il popolo venne a Mosè e disse: « Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; prega il Signore che allontani da noi questi serpenti ». Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: « Fatti un serpente e mettilo sopra un'asta; chiunque, dopo essere stato morso, lo guarderà resterà in vita ». Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita.

Dal vangelo secondo Giovanni

Vangelo Gv 3, 13-17

In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: « Nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo.
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui ».

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