EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

mercoledì 7 aprile 2010

Melampo - (Elleboro)


Everdingen, van Cesare
Ninfe offrono vino al giovane Bacco, frutta e fiori
1.670-78
Olio su tela, 162 x 180 cm
Kunstmuseum Düsseldorf im Ehrenhof, Düsseldorf


Melampo
Il suo nome significa "Dal piede nero", ebbe il dono della profezia leggendo dalle viscere degli animali e della guarigione da Apollo, fu il primo ad erigere un tempio a Dionisio, di cui fu promotore del culto.

Aveva un fratello Biante che era innamorato della loro cugina Pero, il padre di lei, Neleo, voleva in cambio della figlia il bestiame del re Filace.
Le mandrie di quel re erano famose per la loro bellezza e prosperità e il re le difendeva gelosamente ed era impensabile rubarle.
L'unica debolezza che aveva il re Filace era il figlio Ificlo, che soffriva di impotenza.
Melampo si fece promettere in cambio della guarigione di Ificlo la mandria, grazie alle arti mediche il giovane generò Podarce. Filace ebbe il bestiame che fu dato a Neleo in cambio di Pero, così riusci a far felice il fratello Biante.

Ma Pero morì giovane.

Avvenne che le tre figlie - Lisippe, Ifinoe e Ifianassa - di Preto, figlio di Abante, che assieme ad Acrisio regnava sull'Argolide, venissero colpite per decreto divino da pazzia, forse una vendetta di Era per i modi sconvenienti di alcuni comportamenti di queste giovani.

Melampo offrì a re Preto di guarire le sue figliuole in cambio di un terzo del suo regno. Preto respinse la richiesta esorbitante.
Ma la pazzia era contagiosa e altre donne del regno si ammalarono. Preto con un regno in crisi chiese l'aiuto di Melampo, ma la richiesta era ora di due terzi di regno. Ma Preto era un uomo scaltro e accettò.
Melampo guarì tutte le donne del regno grazie ad una pianta e il re cedette a Melampo e al fratello Biante due delle sue tre figlie. Melampo ebbe Lisippe, mentre suo fratello ottenne Ifianassa, che in rappresentavano i due terzi del regno da lui richiesto.

La pianta usata era l'Elleboro da allora si usò il detto "aver bisogno dell'Elleboro " per indicare i folli.
Questo fece la ricchezza di Antycira, città nel golfo di Corinto a 20 km da Delfi,
(α πάνω απ'όλα, η πόλη αυτή, ήταν πασίγνωστη στην αρχαιότητα για το φάρμακο κατά της τρέλας,τον ελέβορα. - Ma al di sopra di tutto, questa città era conosciutissima nell'antichità per il rimedio contro la pazzia, l'elleboro -traduzione di Spiridon Tsembertzis) rinomata per la vegetazione ricca di Elleboro, di cui parla anche il poeta latino Orazio.

Anche Eracle fu guarito dalla pazzia proprio grazie a questa pianta.

L’elleboro nero degli antichi Greci è l’Helleborus orientalis Lam. che non cresce in Italia – presente in Grecia, Turchia e Caucaso - ma che è dotato delle stesse proprietà venefiche e farmacologiche delle specie presenti in Italia. Dioscoride fece un’osservazione curiosa: le viti che crescono dove si trovano molti ellebori producono un vino con proprietà purgative.

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