EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

martedì 14 marzo 2023

Il Dodecaedro Romano



Il Dodecaedro Romano è un enigmatico oggetto che ha stuzzicato la curiosità degli archeologi e dei ricercatori per decenni. Si tratta di un piccolo dodecaedro, ovvero un poliedro a dodici facce, di solito realizzato in pietra o bronzo, che si presume risalga all'epoca romana.

Nonostante sia stato scoperto per la prima volta già nel 1739, nei pressi di Nijmegen, nei Paesi Bassi, e successivamente rinvenuto anche in altre parti dell'Europa, il suo scopo rimane ancora oggi sconosciuto. Alcuni esperti lo hanno definito come un semplice oggetto decorativo o un giocattolo, mentre altri ipotizzano che potesse essere utilizzato in ambito religioso o addirittura astronomico.

Il dodecaedro romano è composto da dodici facce pentagonali regolari, tutte uguali tra loro, e ogni faccia è incavata da un foro circolare di dimensioni differenti. La precisione con cui è stato costruito, insieme alla sua geometria perfetta, hanno fatto supporre che l'oggetto fosse stato creato da un artigiano molto abile.

Una delle teorie più accreditate sulla sua funzione, è che il dodecaedro fosse utilizzato come strumento di misura per la distanza tra città romane. Infatti, è stato osservato che i fori circolari presenti sulle facce del dodecaedro hanno diametri differenti, e ciò potrebbe indicare la presenza di un sistema di misurazione basato sulla proiezione di ombre generate dalla luce solare che filtrava attraverso questi fori. Tuttavia, questa teoria è stata messa in discussione da alcuni esperti, poiché la varietà di diametri dei fori non sembra essere coerente con un sistema di misurazione preciso.

Un'altra teoria che circola riguardo al dodecaedro romano è che potesse essere utilizzato in ambito religioso. Infatti, l'oggetto è stato rinvenuto spesso nei pressi di siti archeologici di antiche chiese e luoghi di culto cristiani. Alcuni esperti suggeriscono che potesse essere utilizzato come una sorta di reliquia o oggetto sacro, o addirittura come un'offerta votiva.

Nonostante siano stati rinvenuti numerosi dodecaedri romani nel corso degli anni, nessuno di essi è stato mai trovato durante scavi archeologici, il che rende ancora più difficile determinarne la funzione originale. Ciò ha fatto ipotizzare ad alcuni esperti che potesse essere un oggetto di produzione artigianale, piuttosto che un oggetto di uso comune o di uso ufficiale.

Il mistero del dodecaedro romano rimane ancora oggi irrisolto, ma la sua forma perfetta e il suo design intrigante continuano ad affascinare i ricercatori di tutto il mondo. L'oggetto è diventato un simbolo del passato misterioso dell'antica Roma, e della sua abilità in ambito artistico e artigianale.

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