EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

venerdì 9 marzo 2012

Addio a Elio Pagliarani

 

I goliardi delle serali in questa nebbia

I goliardi delle serali in questa nebbia
hanno voglia di scherzare: non è ancora mezzanotte
e sono appena usciti da scuola
                                                  «Le cose nuove e belle
che ho appreso quest'anno» è l'ultimo tema da fare,
ma loro non di danno pensiero, vogliono sempre scherzare.
Perché il vigile non interviene, che cosa ci sta a fare?
È vero però che le voci sono fioche e diverse, querule anche nel riso,
o gravi, o incerte, in formazione e in trasformazione
disparate, discordi, in stridente contrasto accomunate
senza ragione senza necessità senza giustificazione,
ma come per il buio e il neon è la nebbia che abbraccia affratella
                                                                        [assorbe inghiotte,
e fa il minestrone
                        e loro ci sguazzano dentro, sguaiati e contenti
- io attesto il miglior portamento dei due allievi sergenti,
il calvo in ispecie, che se capisce poco ha una forza di volontà
militare, e forse ha già preso il filobus.
Quanta pienezza di vita e ricchezza di esperienze!
di giorno il lavoro, la scuola di sera, di notte schiamazzi
(chi sa due lingue vive due vite)
di giorno il lavoro la scuola di sera, - non tutti la notte però fanno
                                                                                                [i compiti
e non imparano le poesie a memoria, di notte preferiscono fare schiamazzi,
nascondere il righello a una compagna
                                                            e non fanno i compiti
- ma non c'è nessuno che bigi la scuola
                                                                   sono avari
tutti avari di già, e sanno che costa denari denari.
1953


Elio Pagliarani
da Cronache ed altre poesie
(1954)


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