EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

lunedì 6 dicembre 2010

Torre del filosofo




Prodromo della storia naturale generale e comparata d'Italia
Di Francesco Constantino Marmocchi

..(407)

Ma l'esistenza stessa della Torre del Filosofo fornisce

una prova anche più irrefragabile dell'eccessiva lentezza con cui questi prodotti si accumulano sulle parti elevate del groppo vulcanico. Il nome di questo piccolo edifizio deriva, secondo una vecchia tradizione siciliana, dall'essere stato abitato da Empedocle, quando questo filosofo speculava, studiava assiduamente l'Etna. Più tardi però, i dotti giudicarono fosse un tempietto dai pagani sacrato a Vulcano: e oggi gli antiquari son divisi nell'opinione circa l'oggetto di questo edifizio, sendochè alcuni lo considerano una tomba ed alcuni un belvedere, costrutto per vaghezza dall'imperatore Adriano, quando, viaggiando per le Provincie del romano impero, salì sull'Etna. — In qualunque modo è certo, che questo edifizio è d'origine antica. Una descrizione curiosa e precisa di esso la fece il canonico Recupero nel 1769: sebbene la Torre del Filosofo fosse già nelle parti superiori diroccata, pure mostravasi allora molto più intera di quello che oggi non veggasi ; poichè l'edilizio è quasi fino alla base demolito, non già per opera del tempo, nè per l'azione degli elementi, ma sì per opera dei montanari dell' Etna, che credono, che nella Torre del Filosofo sieno ascosi tesori d'oro e d'argento (1).

Queste rovine, comecchè informi, pur sono ancora riconoscibili; e l'origine antica de'materiali onde compongonsi non pare potersi revocare in dubbio. Secondo misure esattissime prese da Mario Gemmellaro di Nicolosi, in sul cominciare del secolo corrente (nel 1807), pare che a quell'epoca il piano dell'edifizio fosse coperto da uno strato di materiali alto meno di due metri; strato prodotto dalle piogge delle ceneri e dei lapilli emanati dal cratere

(1) Storia naturale e generale dell' Etna del Canonico Recupero: Tomo 1. — Vedi anche le Annotazioni fatte a quest'opera da Agatino Recupero, nella ediz. del 1815. ( Nota 50 del Tomo 1.)

dell'Etna, dall'epoca della sua costruzione, antica non meno di 1500 anni e forse 2000: lo che suppone un medio elevarsi del Piano del Lago, per effetto delle materie vulcaniche che vi piovono sopra, di appena un millimetro per anno (1). ,

Le dotte indagini del Girard, membro dell' accademia delle scienze, ed uno dei sapienti illustri che accompagnarono l'esercito francese nella gloriosa spedizione d'Egitto, provarono: che il medio elevarsi del suolo della valle del Nilo, per effetto dell' annuo deposito lasciato dalle acque torbe del fiume nelle sue periodiche piene, è di 1 metro e 260 millimetri in mille anni; vale a dire di 1 millimetro e 26 centesimi di millimetro per anno. Laonde il Nilo lavora con maggiore efficacia a seppellire sotto le sue alluvioni i monumenti di Tebe e di Memfi, di quello che l'Etna non faccia per seppellire sotto le sue deiezioni la Torre del Filosofo!! —

L'importanza di questo fatto per la storia dell'Etna, fu già traveduta dal celebre Brydone, ed esposta in una lettera che scrisse al Faujas, addì 29 maggio 1770 (2), notando, che la porzione dei prodotti delle eruzioni deposta sulle parti elevate della montagna è sì tenue, che non può che menomamente contribuire ad accrescerne T altezza. Ecco adunque una conclusione apertamente opposta all' idea volgare sufi' origine delle montagne vulcaniche, e tuttavia perfettamente conforme a ciò che la storia ci dice circa il modo onde i prodotti delle eruzioni dai tempi più remoti notate ed osservate, si sparsero sulla superficie del groppo dell'Etna. Questi prodotti sgorgando sui fianchi o sulla falda, e riempiendo gli avvallamenti ed estendendo la base del monte, anzichè renderne più eccelsa la cervice non fecero che torre l'apparenza d'altezza alla massa generale del vulcano. Ma, si dirà: occorse fossero -ben numerose e ben ricche di materie quelle eruzioni, per potere, nel periodo principalmente de' terreni terzieri c quadernari, produrre un tanto effetto. Ed in verità, il loro numero ha da esser grandissimo, incominciando dai più remoti tempi di cui si possano trovare le memorie o ne'monumenti della natura o nella storia. Ecco in punta di penna il prospetto di queste eruzioni, estratto dalla Storia critica delle eruzioni dell'Etna, di Giuseppe Alessi di Catania (1).


(1) Elia Di Beaumont. Distriuttions des produits des éruptions modernes sur la surface du mastif de l'Etna.

(2) La citata lettera del Brydone, é inserita alla pag. 61 del1'opera del Faujas De Saint-fond: Histoire naturelle des Volcans.

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