EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

giovedì 16 aprile 2009

POSSIBILE ALL'UOMO MODERNO?


(da TESTO - mercoledì 15 aprile 2009)

Risposta? Pensieri? Dubbi? Certezze?........

Bella domanda!!!
Tutte e tre i termini primi di facile interpretazione, non importa nemmeno commentarli. L'ultimo il quarto il migliore!
Spendiamo fiumi di parole?
Cominciamo con il risalire agli uomini primitivi, quando l'ascesa al cielo significava sperare di catturare un fulmine per scaldarsi o per cacciare? Ogni civiltà ha eretto quello che di più sublime possiamo ammirare ancora, ogni manufatto è stato un'opera eccelsa per ingraziarsi gli dei e poter salire ed entrare in qualcosa di talmente alto che solo le stelle potevano toccare e farne parte. Anche gli Inferi non sono mai stati considerati in basso sotto la terra, ma solo il BASSO del cielo.
Risaliamo al Medioevo quando in un'epoca di lunga durata e di confini incerti e temporali si guardava al creato come un immenso libro scriptus digito Dei (Exodus 31, 18)?
Dove le allegorie erano pane quotidiano per spiegare o meglio soggiogare il popolo ignorante, dove i segreti venivano custoditi in conventi chiusi sigillati , "governati " da priori che quanto a lungimiranza e carità cristiana, ho sempre avuto dei dubbi. Forse epoca oscura difficile da sottomettere, dove le prime menti eccelse del secondo millennio avrebbero potuto cominciare a creare qualcosa di sublime e furono invece stroncate dalla Santa Inquisizione? Dove libri che potevano servire per capire meglio alcune cose furono bruciati.
Ma bruciare e distruggere è proprio e anche di tutte le epoche. Finita una guerra bisogna per forza razziare, rompere, bruciare tutto quello che è stato del nemico. Come possiamo parlare di elevare le menti e l'anima a qualcosa di etereo e di non tangibile? Come possiamo far capire che in ogni cultura in ogni popolo c'è sempre qualcosa di bello da salvare e conservare gelosamente?
Epoca scura buia il Medioevo paragonabile però al nostro secolo agli anni che stiamo vivendo adesso.
Non voglio scusare quello che fu, "ai posteri l'ardua sentenza", ma quale sentenza?
In ogni luogo e in ogni anno bisogna vivere per toccare la vita che si deve subire, soprattutto le angherie di chi al potere non vede al di là del proprio tornaconto. Adesso nel 2009 siamo forse in un'epoca diversa dal Medioevo? Come posso credere di aspirare a qualcosa che non tocco, con cui non parlo, che quando ho bisogno di aiuto, perchè mia figlia non parla mi scontro solo con gente e istituzioni con para-occhi? Come può uno che nascerà fra 500 o 1.000 anni capire e giudicare l'epoca che stiamo vivendo adesso? Come può dire che poteva essere cambiata? Come possiamo noi che la viviamo tangibilmente cambiarla?
Ogni fenomeno in questo mondo devo interpretarlo come segno di una realtà che lo trascende? Cosa faccio metto accanto il simbolismo anagogigo della salvezza dell'anima alla realtà umana crudele di tutti gli orrori che dobbiamo vivere ogni giorno?
Medioevo ! Quando nell'orrendezza della vita quotidiana sembrava che l'unica cosa bella fosse credere in Dio e nei Santi! Ma poi era così meraviglioso questo credo? Forse l'arte pittorica, i primi manoscritti, le miniature dorate, ma il resto? Cosa poteva e come poteva un contadino ignorante, che viveva nella sporcizia, nella crudeltà di tutti quelli che gli si avvicinavano pensare al bello dell'aldilà. Eppure anche questa era realtà quotidiana, c'era chi credeva veramente, chi lo faceva per paura.
Ricordate la famosa frase ..."possiamo ridere di Dio? Il mondo precipiterebbe nel caos"...e ancora ..."ridere di persone risibili.."? Affermazione della famosa mai rinvenuta COMMEDIA di Aristotele nel libro Il nome della rosa.
Mai frase ha significato meglio l'epoca oscura del Medioevo, la grettezza e l'assurdità della paura che aleggiava negli e intorno agli uomini. Quando il clima di terrore soggiogava gli animi come poteva qualcuno aspirare ad un mondo migliore nell'aldilà? Solo la speranza che finisse quest'agonia, questi stenti, questa crudeltà. E nel nostro secolo? Non assistiamo forse adesso ad omicidi in massa ? Dettati da scopi e fini diversi, ma sempre con l'idea di LIBERAZIONE da qualche cosa.
Quale uomo o donna aspira ad elevarsi al di là del mondo che lo circonda? Come può un ragazzo oggi andare oltre le umane apparenze se non ci sono più valori, quando il senso dell'onore, della patria, della civiltà è stato cancellato con un colpo di spugna? Come si può portare le masse di una volta a frequentare la religione? Quando rivedremo Piazza S.Pietro e anche Via della Conciliazione stracolma di persone a perdita d'occhio? Quando vedremo ancora non solo poche migliaia di fedeli guardare la famosa finestra, ma migliaia e migliaia.
Prendiamo cento persone a chiediamo a ognuna di loro cosa si aspettano oltre la vacanza, la casa, l'auto nuova, il lavoro sicuro? Chiediamogli se c'è qualcosa oltre questo, e sono sicura che mi guarderebbero come un "marziano".
Come può uno che legge i miei scritti in un blog, capire se voglio andare oltre le semplici parole? Quale forma allegorica devo usare per fargli credere che c'è qualcosa di più sublime da prendere in considerazione e discutere della sua esistenza?
Mi hanno tacciato di cerebrale, di troppo impegnata, di dire cose incomprensibili ai più.
Tutti i giorni accuso mia figlia di 9 anni di leggere poco, e invece vi assicuro che lo fa. Come posso far capire concetti a chi non legge e non ha studiato Dante, Epicuro, Aristotele? Il mio amico scrittore che io ammiravo tanto, mi ha confessato che lui ammira me perchè leggo filosofia ed altri libri, mentre lui legge solo polizieschi. Quando ha letto alcune cose mie non è andato oltre le semplici parole, ed invece io avevo cercato di far trasparire nel dramma qualcosa di più sublime e spirituale.
Spirituale? C'è un concetto concreto per farlo capire a chi non vede al di là del proprio naso?
Ma se i più grandi dottori della Chiesa non sono riusciti a spiegare l'essenza dello Spirito Santo dopo secoli, cosa posso fare io per spiegarlo a chi legge Novella 3000? Come possiamo, con i segni di cui disponiamo, far comprendere l’Invisibile? Segni che resteranno sempre disperatamente insufficienti nei confronti della realtà .
Chi di voi a scuola ha studiato i tre Cantici della Divina Commedia di Dante?
Meraviglioso l'Inferno!
Così carnale, sanguigno, passionale, odio, amore, chi non si sente attratto dai personaggi, chi non si sente parte di essi, così vicini alla nostra realtà ? Uomini e donne peccatori: così umani così simili a noi con le nostre debolezze.....LA BOCCA MI BACIO' TUTTO TREMANTE...Chi per un momento non ha sentito le labbra sfiorate da quel bacio? Chi non ha assaporato l'attimo e il tremolio della passione? Chi non ha avuto un brivido di piacere nel sentire quel bacio veramente sulla bocca?
Passiamo al Paradiso!
Chi si identifica in Beatrice? Chi in Dante perduto dietro a concetti astratti per capire il Supremo? Beatrice, personalmente la prima volta che l'ho studiata mi sono detta... ma chi ci crede che hai guardato Dante solo da lontano ,vi siete incontrati ed amati come tutti gli amanti clandestini e pieni di passione....Poi la poesia ti ha voluto surgere a lidi irraggiungibili ai più, alla gloria dei Cieli.....
Chi di noi ha compreso l'estasi divina di un 'astrazione?
Chi dei ragazzi che lo devono studiare non si è annoiato su quelle pagine, tutta quella beatitudine quella pace. Come è possibile comprendere l'aere celestiale del Paradiso, e le parole che spiegano concetti non tangibili?
Qualcuno è stato capace di cogliere il senso anagogico del Cantico dalle parole? E' riuscito a liberare il proprio intelletto dai fantasmi della realtà?
Chi riuscirà veramente ad affrancarsi dalla materialità delle cose terrene e trasformare se stesso in puro spirito per comprendere e capire finalmente cosa è in senso anagogico il Cristianesimo?

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