Aria
É il secondo elemento superiore, nel quale avvengono le trasformazioni che coinvolgono gli elementi inferiori (acqua e terra)
L’elemento associato al respiro il “Prana” (dal sanscrito forza-luce) degli Yogi il “CHI” dei Taoisti, in sanscrito l'aria è Vayu, Dio induista del vento e dell'aria. Nei Veda è associato a Indra, mentre spinge la truppa dei Marut, gli dei della tempesta e dei monsoni. Vayu è anche il dio dell'alito divino che fa respirare e vivere il mondo. É inoltre il padre del dio delle scimmie Hanuman e di Bhima, uno dei principi Pandava, protagonisti del Mahabharata. Viene raffigurato mentre guida il carro volante di Indra, trainato da migliaia di cavalli fiammeggianti. Il suo veicolo è l'antilope e reca spesso con sé una rosa dei venti e un vessillo, simbolo degli attributi atmosferici, o tiene amorevolmente in braccio il figlio Hanuman. Divinità dal carattere violento, che verrà ereditato dal figlio Bhima, ebbe uno screzio con Indra e dal diverbio che ne nacque si staccò un pezzo del monte Meru, che andò a formare l'isola di Sri Lanka.
Nella Genesi fu il respiro di Dio a dare la Vita l’anima all’uomo.
L’Aria penetra nella Terra la circonda alimenta il fuoco e delimita l’acqua vi si mescola e forma la schiuma da cui nacque Venere.
L’aria è libertà ma più facilmente si contamina.
L’Aria è il pensiero l’idea.
Riferimenti dalla Tradizione Simbolica
I Principi umido + caldo generano l'aria, che perciò ha le qualità di ciò che è asciutto, leggero e mobile ed è raffigurata dal cerchio del cielo, o da un arco; a livello simbolico e geometrico è rappresentato dal triangolo equilatero col vertice rivolto verso l’alto, attraversato da una linea parallela alla base e dal solido della piramide con quattro lati, ottaedro (In Platone, erede della tradizione Pitagorica, si assegna all’Aria la forma geometrica solida dell’Ottaedro, a metà strada fra l’Icosaedro (la forma considerata meno mobile l’Acqua) e il Tetraedro (la forma più mobile il Fuoco). Si passa quindi, nell’ordine, dalla Terra (cubica la più immobile) all’Acqua, all’Aria, ed infine al Fuoco, attraverso successivi gradi di mobilità, che sono anche gradi di passaggio dal corpo più “grande” al più “piccolo”; dal più ottuso al più acuto. In questa scala l’Aria svolge un ruolo intermedio fra Acqua e Fuoco).