EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

lunedì 26 novembre 2012

Nazim Hikmet (poesia)

Ti sei stancata di portare il mio peso/ ti sei stancata delle mie mani/ dei miei occhi della mia ombra/ dei miei tradimenti/ le mie parole erano incendi/ le mie parole erano pozzi profondi/ le mie parole erano stanchezza, noia serale,/ un giorno improvvisamente/ sentirai dentro di te/ il peso dei miei passi/ che si allontanano esitando/ quel peso sarà quello più grave./ (Nazim Hikmet)

lunedì 12 novembre 2012

Buon compleanno

Che la luce illumini i tuoi passi "Esiste o no/ il sogno che smarrii/ prima dell'alba?" -- Jorge Luis Borges

giovedì 1 novembre 2012

Fabrizio M.

"... come davanti ad uno specchio vedo dietro di me figure di uomini senza volto nè corpo, solo ombre senza ricordo..." Eppure di fronte alla morte ritornano nitidi i momenti passati insieme.