EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

sabato 18 agosto 2012

Senza titolo

...e impari che/ la vecchiaia non è data dal tempo/ ma da quando smetti di cercare.../ da quando perdi la tua esuberanza,/ da quando inizi a sentirti vecchio...

mercoledì 8 agosto 2012

lunedì 6 agosto 2012

137

" Fu Richard Feynman, infatti, a suggerire che tutti i fisici affiggessero una targhetta nei loro uffici e nelle loro abitazioni per ricordarci di quanto poco sappiamo. Sulla targhetta non ci sarebbe stato altro che questo: 137. Ora, 137 è l'inverso di una cosa chiamata "costante di struttura fine". Questo numero è in relazione con la probabilità che un elettrone possa emettere o assorbire un fotone. La costante di struttura fine risponde anche al nome di costante alfa, e corrisponde al quadrato della carica dell'elettrone diviso per la velocità della luce moltiplicato per la costante di Planck. L'unico significato di tale sproloquio è che questo numero, 137, contiene l'essenziale dell'elettromagnetismo (l'elettrone), della relatività (la velocità della luce) e della teoria dei quanti (la costante di Planck). Sarebbe meno sconvolgente se il rapporto tra tutti questi importanti concetti risultasse pari a 1 o a 3 o, forse, ad un multiplo di p greco. Ma 137?

La cosa più notevole a proposito di questo notevole numero è che esso è privo di dimensioni... Molti numeri si presentano con dimensioni. Ma risulta che, quando si combinano tutte le quantità che costituiscono la costante di struttura fine, tutte le unità si cancellano! 137 si presenta da solo; si presenta ovunque in tutta la sua spoglia nudità. Ciò significa che gli scienziati di Marte o del 14° pianeta della stella Sirio, usando qualsiasi accidente d'unità per la carica e la velocità e la loro versione della costante di Planck, otterrebbero sempre 137. Si tratta di un numero puro.

I fisici si sono scervellati sul numero 137 per gli ultimi 50 anni. Werner Heisenberg (a cui dobbiamo il famoso "Principio d'indeterminazione", uno dei pilastri della fisica quantistica) (n.d.r.) affermò una volta che tutti i dilemmi della meccanica quantistica si sarebbero risolti non appena si fosse finalmente spiegato il 137... Un altro scienziato, Wolfang Pauli, era ossessionato dal 137, e passava innumerevoli ore a meditare sul suo significato. "

Come più volte detto ogni simbolo che noi ritroviamo nell'ebraico antico è una terra tutta da scoprire. Non è solo un simbolo di scrittura per comunicare, ma racchiude in sè un mondo che va studiato e compenetrato. E' mai esistito qualcuno che sia riuscito ad entrare in ogni simbolo e sentirsi circondato e avvolto. Mai nessuna lingua ha avuto una spiegazione più profonda come l'ebraico. Ogni nome sia che sia riferito a persone o cose ha un riscontro nella Cabalà.

Se la particella di Dio ruota intorno a tre numeri 136-137-138, l'inizio o la definizione della SS.Trinità?

137=numero primo, perfetto=Dio

136=lo Spirito Santo, l'onda che da la vita

138=il Figlio colui che come particella è sceso sulla terra

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giovedì 2 agosto 2012

La stazione (poesia)

Il mio arrivo nella città di N./ è avvenuto puntualmente./ Eri stato avvertito/ con una lettera non spedita./ Hai fatto in tempo a non venire/ all'ora prevista./ Il treno è arrivato sul terzo binario./ E' scesa molta gente./ L'assenza della mia persona/ si avviava verso l'uscita tra la folla./ Alcune donne mi hanno sostituito/ frettolosamente/ in quella fretta/. A una è corso incontro/ qualcuno che non conoscevo,/ ma lei lo ha riconosciuto/ immediatamente./ Si sono scambiati/ un bacio non nostro,/ intanto si è perduta/ una valigia non mia./ La stazione della città di N./ ha superato bene la prova/ di esistenza oggettiva./ L'insieme restava al suo posto./ I particolari si muovevano/ sui binari designati./ E' avvenuto perfino/ l'incontro fissato./ Fuori dalla portata/ della nostra presenza./ Nel paradiso perduto/ della probabilità./ Altrove./ Altrove./ Come risuonano queste piccole parole/ (Wislawa Szymborska)