EPICURO E LA FORMA NUOVA

"Quand'ero giovane e libero e la mia fantasia non aveva limiti, sognavo di cambiare il mondo.
Diventato più vecchio e più saggio, scoprii che il mondo non sarebbe cambiato, per cui limitai un po' lo sguardo e decisi di cambiare soltanto il mio Paese.
Ma anche questo sembrava immutabile.
Arrivando al crepuscolo della mia vita, in un ultimo tentativo disperato, mi proposi di cambiare soltanto la mia famiglia, le persone più vicine a me, ma ahimé non vollero saperne.
E ora mentre giaccio sul letto di morte, all'improvviso ho capito: se solo avessi cambiato prima me stesso, con l'esempio avrei poi cambiato la mia famiglia.
Con la loro ispirazione e il loro incoraggiamento, sarei stato in grado di migliorare il mio Paese e, chissà, avrei anche potuto cambiare il mondo. "

(Anonimo)

mercoledì 21 gennaio 2009

DUODECEDRON ELEVATUS



Il duodecedron elevatus è uno dei poliedri che Leonardo da Vinci, il genio fiorentino, aveva disegnato per il De divina proportione dell’amico Luca Pacioli, quando correva l’anno 1498.
Il Rinascimento, geometria e architettura, viene analizzato soprattutto dal punto di vista della ricerca nel campo della geometria e dell'importanza che questa ha avuto nel progetto dell'architettura. L'artista rinascimentale é un'intellettuale a tutto tondo: pittore, scultore, architetto, matematico, uomo di scienza.
Leonardo Da Vinci disegnò i poliedri per tre manoscritti dell’opera, De divina proportione, uno dei quali si conserva a Milano, l'altro a Ginevra, mentre quello dato in dono al gonfaloniere di Firenze, Soderini, risulta perduto. Quei poliedri si rifacevano al IV secolo a.C., ai solidi platonici ed euclidei: tra questi, il dodecaedro era inteso come immagine dell'universo nella sua totalità. Nel XV secolo, essi erano stati preceduti dagli studi di Paolo Uccello e di Piero della Francesca; nel XVI secolo, furono poi seguiti da quelli di Albrecht Durer, Daniele Barbaro, Lorenzo Sirigatti. Una forma d'arte che trova corrispondenza nell'attualità del “Diamante” Enel, una centrale energetica a energia solare di nuova generazione, progettata nel 2007 dalla Ricerca Enel e dalla Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Pisa, che nasce per integrarsi con luoghi naturali o di particolare rilevanza artistica. La struttura è simile proprio al duodecedron elevatus (dodecaedro, sia solido che vacuo) di Leonardo-Pacioli che è costituito da 90 lati e 180 angoli, i quali formano 60 triangoli equilateri in piramidi pentagonali ed esagonali.